I LOVE SICILIA / n. 102 - 2014
Intervista a cura di Emanuela Rotondo - foto di Giovanni Costagliola


" L'aria da cosmopolita c’è. Perché, dopo quattro anni a Londra a fianco di Norman Foster e altrettanti passati con l’archistar di fama internazionale Massimiliano Fuksas, persino un semplice girocollo blu sotto una capigliatura spettinata trasudano di estero. Ma se gli chiedi se si sente globetrotter, Ignazio Internicola, architetto 39enne di Palermo, risponde senza esitazione: «Mi sento siciliano più che mai». Anche dopo anni vissuti nel quartiere un po’ “posh”, alle spalle di Chelsea? «Vivere a Londra – spiega - ha un minimo comune multiplo dove il comune è soltanto quello di vivere a Londra. Ecco perché il rapporto con la tua origine non si perde ma, anzi, si fortifica». Sarà per questo che dopo tanti progetti seguiti in giro per il mondo, dalla Spagna alla Georgia, il giovane professionista ha scoperto il suo l’imperativo categorico: tornare nell’Isola. «Il richiamo è stato forte», dice. E, messo da parte l’aplomb british, sintetizza tutto con poche parole: «È sangue del mio sangue» ".


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